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Josee Musabisengwa

Josee Musabisengwa

Nel 2002 uno dei miei figli e mio marito sono morti. Sono rimasta con quattro figli da allevare ed è iniziato un periodo davvero difficile, la mia vita era a pezzi. Ho passato molto tempo senza un’occupazione, ma per fortuna è iniziato questo progetto.



Mi chiamo Musabisengwa Josee, sono una donna vedova e vivo a Kimaranzare in Rwanda. Sono arrivata fino al terzo anno della scuola secondaria, ma non ho potuto proseguire perché queste sono le regole. Ho 5 figli, la più grande Martha è già sposata, mentre gli altri frequentano ancora la scuola. Oliva, la più piccola è una bambina orfana che abbiamo adottato. Ho due ettari di terra dove coltivo mais, piselli, cassava, banane e il foraggio per gli animali. Coltivare la terra è l’unico modo per dare da mangiare ai miei figli, pagare le rette scolastiche e l’assicurazione sanitaria.

Sono nata a Gitarama, nel sud del paese. Ho altri tre fratelli. Quando avevo 4 anni mia madre è morta e mio padre ha sposato un’altra donna, la quale però ci trattava male perché non eravamo suoi figli. Essendo la più grande volevo aiutare i miei fratelli ma ero troppo piccola per farlo. Qualche anno dopo mio padre ha cacciato la seconda moglie, ma noi abbiamo continuato ad avere una vita dura.

A 22 anni ho sposato un uomo della mia regione, era un uomo buono, lavoravamo insieme per avere un futuro migliore.

Quando è scoppiato il genocidio nel 1994 avevamo già tre figli, abbiamo lasciato la nostra casa per nasconderci nei boschi per non essere trovati; dopo un lungo viaggio di fuga finalmente un conoscente ci ha aiutati prendendo a casa sua i nostri tre figli: erano troppo giovani per sopravvivere nei boschi con la fame, il freddo, la stanchezza per i continui spostamenti.

Così ci siamo separati dai nostri figli, che abbiamo potuto riabbracciare un anno dopo. Da quel momento abbiamo cercato di ricostruire la fede e l’unità della nostra famiglia e abbiamo avuto altri figli.

Purtroppo però nel 2002 uno dei nostri figli è morto e quattro mesi dopo anche mio marito. Sono rimasta con quattro figli da allevare ed è iniziato un periodo davvero difficile, la mia vita era a pezzi e ho iniziato a non potere permettermi le rette scolastiche.

Ho passato molto tempo senza un’occupazione, ma per fortuna è iniziato questo progetto. Sono stata selezionata come beneficiaria del progetto con altre 23 donne e l’8 ottobre 2013 ho ricevuto una mucca che ha dopo poco partorito un vitellino. Ho ringraziato Dio per questo dono perché ha asciugato le mie lacrime.

Questa mucca ha avuto un ruolo importantissimo nella mia vita e ha davvero migliorato le condizioni della mia famiglia. Beneficiamo del latte, dei vitellini che sono nati e del concime per fertilizzare la terra che coltiviamo.

Certo, abbiamo ancora delle difficoltà, come nella stagione secca quando la mancanza di acqua mette a rischio le colture.

Sono davvero grata per quello che state facendo per riscattare dalla povertà le donne della mia regione.

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