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La storia di Olga: dall’Ucraina a Brescia con la passione per la sartoria

La moda e la sartoria rappresentano una vera possibilità di ingresso nel mondo del lavoro per le donne in situazione di fragilità: è questa la scommessa di Punto Missione Onlus che dal 2019 ha lanciato il progetto Atelier Bebrel: un laboratorio sartoriale a carattere imprenditoriale gestito da sole donne che si occupa di lavorazioni conto terzi, riparazioni, modifiche e produzione di abiti da scarti tessili.

Un progetto virtuoso che coniuga formazione, lavoro e inclusione sociale e che Fondazione Marcegaglia ha scelto di sostenere ormai da quattro anni. Dal 2022 con la ripresa economica post-pandemia ha avuto nuovo slancio e oggi impiega 5 lavoranti formate che sono entusiaste di questo lavoro che dà loro dignità e possibilità di coniugare le esigenze famigliari, ma anche l’opportunità di crescere professionalmente e di esprimere il proprio talento e creatività.

Tra queste donne c’è anche Olga Bilenciuk, giovane modellista fuggita un anno fa dall’Ucraina in guerra e che ha ritrovato fiducia e voglia di vivere grazie all’Atelier e alla sua passione per il lavoro creativo sartoriale. Ecco la sua testimonianza.

 

“Mi chiamo Olga, ho 33 anni e da quasi un anno mi trovo in Italia. Sono ospite presso Casa Delbrêl. Sono partita con mia nonna dall’Ucraina quasi un anno fa a causa dell’invasione russa. Lì ho lasciato il resto della mia famiglia, mia madre e mio fratello, e tanti amici.

In questo momento si parla un po’ meno di quello che sta succedendo in Ucraina. Si dice molto degli armamenti ma la situazione è ancora molto grave. A distanza di un anno si è immersi in una vita che non è vita, la normalità si è interrotta. La guerra, il dolore, la sofferenza, la morte, non sono spariti. Anzi.

Io lavoravo come modellista, avevo un mio laboratorio di sartoria al centro di Kiev. Tanti sacrifici ci sono voluti per aprirlo e, il 24 febbraio, quando i primi missili russi sono arrivati, mi è crollato il mondo. Nessuno si aspettava quello che è successo. Ricordo i primi giorni atroci: le bombe, le notti nei rifugi, il freddo. Ci sentivamo in trappola.

Poi l’arrivo in Italia, a Brescia prima e a Casa Delbrêl poi. Un luogo che mi ha ridato fiducia e tanta energia. Non che non pensi all’Ucraina e alla mia famiglia. Lo faccio ogni momento. Solo che grazie a Punto Missione ho avuto la possibilità di ripartire con ciò che mi fa stare bene: il lavoro creativo sartoriale.

Da qualche mese, infatti, faccio parte dello staff dell’Atelier Bebrél, una sartoria creativa che nasce per dare un’opportunità lavorativa a donne in difficoltà e dare loro una prospettiva di vita migliore. Infatti, attraverso formazione e lavoro l’Atelier crea le condizioni affinché le donne possano inserirsi o re-inserirsi nel mondo sociale e lavorativo acquisendo una propria autonomia.

Come è capitato a me che, da modellista, ho avuto l’occasione di proseguire il mio percorso lavorativo creando abiti, accessori e portando il mio contributo creativo.

Mi sento molto fortunata per aver trovato Punto Missione nel mio percorso di vita”.