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I progetti continuano a distanza

L’emergenza sanitaria in corso sta avendo grandi ripercussioni nella vita di ciascuno di noi condizionando le nostre attività quotidiane. Non solo in Italia ma anche in Rwanda, dove siamo impegnati con i nostri progetti, si iniziano a mettere in atto misure di contenimento della diffusione del virus. I nostri referenti locali al telefono ci hanno raccontato che anche nel loro paese il virus comincia a fare paura e che le autorità hanno deciso di chiudere le scuole e i centri di formazione per 15 giorni. Le attività educative del nuovo Centro per l’Infanzia e il corso professionale di sartoria appena inaugurati perciò si devono fermare. Fortunatamente non tutti i progetti hanno subito questo stop e proprio in queste ore i nostri referenti locali stanno distribuendo le caprette e le mucche alle nuove famiglie beneficiarie dei settori di Shyara e Nyarugenge. Abbiamo chiesto ai nostri referenti di continuare a far sentire la nostra vicinanza alle comunità locali perché mai come ora siamo accumunati dallo stesso pericolo e dobbiamo essere uniti.

Anche i progetti in Italia stanno sperimentando un momento difficile, i centri antiviolenza di Mantova e Carrara che stiamo sostenendo, non possono infatti svolgere gli incontri con le donne in difficoltà e sono consapevoli di quanto la permanenza forzata in casa possa essere pericolosa per le donne vittime di violenze e maltrattamenti. Per questo si stanno attrezzando come possono per svolgere i colloqui via telefono e far sentire alle donne che il sostegno non viene meno e che hanno un punto di riferimento su cui contare. Ma nei due centri di Mantova e Carrara si sono fermati anche i corsi di formazione dedicati a volontarie e operatrici. A questo proposito la nostra formatrice Manuela Baiocchetti si è subito attivata con la responsabile del Centro Italiano Femminile di Carrara per studiare delle modalità di formazione a distanza che possano anche aiutare lo staff anche ad affrontare questa inaspettata emergenza. Questa iniziativa potrebbe anche diventare una risorsa per attivare sul territorio un servizio di sostegno a distanza non solo per le donne, ma per tutti coloro che vivono un momento di fragilità e solitudine, vi aggiorneremo nei prossimi giorni sugli sviluppi.

Infine continua il progetto A Steem for Steel che ha coinvolto circa 1.200 studenti delle scuole superiori in un percorso di orientamento per esplorare le potenzialità delle lauree scientifiche e del mondo dell’acciaio. Grazie agli strumenti tecnologici i ragazzi continueranno a partecipare agli Innovation Camp a distanza e si sfideranno in una competizione digitale con il supporto di professionisti e influencer. Le scuole coinvolte inoltre potranno essere supportate dal team di progetto nell’implementazione di strumenti di didattica digitale fondamentali in questo momento.

Noi staff di Fondazione in Italia in questi giorni siamo al lavoro in modalità smart working, ma costantemente in contatto con i referenti dei progetti per supportarli in tutte le loro esigenze e fare sentire la nostra vicinanza. Intanto continua l’appello a tutti gli amici e i sostenitori della Fondazione di contribuire insieme a noi a una grande raccolta fondi per rispondere tempestivamente alle esigenze dell’Ospedale Carlo Poma di Mantova.