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Tessere autonomia: tre progetti per ricominciare

La Campagna di Natale 2025 di Fondazione Marcegaglia sostiene percorsi concreti di emancipazione femminile attraverso la formazione e il lavoro.

Quando una donna può scegliere il proprio futuro, cambia non solo la sua vita, ma quella di un’intera comunità. È questa la convinzione che guida da sempre l’impegno di Fondazione Marcegaglia nel sostenere progetti che trasformano la fragilità in forza, la vulnerabilità in competenza, l’esclusione in opportunità.

Guidati da questa convinzione, in occasione del periodo più generoso e solidale dell’anno abbiamo deciso di lanciare una nuova campagna di raccolta fondi natalizia a sostegno di iniziative diverse per contesto geografico e modalità operative, ma unite da un filo comune: costruire percorsi concreti di autonomia per donne che affrontano situazioni di difficoltà.

Dall’Italia al Ruanda, attraverso la formazione sartoriale e il sostegno agli studi universitari, questi progetti dimostrano che investire sulle donne significa investire sul futuro.

L’obiettivo della campagna è raccogliere 40.000 euro per garantire continuità e crescita a tre esperienze che hanno già dimostrato la loro efficacia: Drittofilo a Mantova, che accompagna donne vittime di violenza verso l’inserimento lavorativo nel settore tessile; “Scholarships” in Ruanda, che permette a giovani meritevoli di famiglie svantaggiate di accedere all’università; “Atelier Bebrél” a Brescia, che forma donne in condizione di fragilità alle tecniche di upcycling e sartoria sostenibile.

Non si tratta di semplice assistenza, ma di investimento in competenze, dignità e futuro. Ogni contributo alla campagna diventa un tassello di quel percorso che porta dalla dipendenza all’autonomia, dalla paura alla progettualità, dall’isolamento all’inclusione sociale e lavorativa.

Drittofilo: scegliere il taglio da dare alla propria vita

A Mantova, nel laboratorio del Centro Antiviolenza (CAV), tre maestre sarte guidano donne vittime di violenza e in condizione di vulnerabilità in un percorso che è molto più di un corso di cucito. Il nome stesso del progetto racchiude il suo senso profondo: “drittofilo” è quella linea immaginaria che in sartoria determina come cadrà un abito, quale forma prenderà. Allo stesso modo, per le donne accolte nel laboratorio rappresenta la possibilità di scegliere quale direzione dare alla propria esistenza.

Dal 2021 a oggi, “Drittofilo Metatelier” ha formato 12 donne, alcune delle quali sono state successivamente assunte da importanti aziende tessili del mantovano. Il laboratorio non produce solo competenze tecniche, ma anche capsule collection etiche realizzate con materiali di scarto donati da aziende del territorio, trasformando lo scarto in valore, proprio come le donne trasformano la loro esperienza di fragilità in risorsa.

A 65 anni pensavo che per me non ci fosse più spazio, racconta Maria, vedova da un anno, che dopo aver chiuso la sua attività durante il Covid si è ritrovata senza lavoro, con un mutuo da pagare e la malattia del marito da affrontare. Ero demoralizzata, mi spaventava non riuscire a trovare lavoro. Invece, grazie a Drittofilo, ho ritrovato dignità, lavoro e speranza. Oggi posso tornare a cucire, proprio come ho fatto per gran parte della mia vita, e avere una base economica su cui contare.

Anche Marina, madre di quattro figli fuggita dall’Afghanistan dopo che suo marito medico è stato ucciso dai Talebani, ha trovato in Drittofilo una nuova possibilità. Prima ero disoccupata, preoccupata per il mio futuro e per quello dei miei figli. Non conoscevo la lingua italiana e avevo paura di come poter andare avanti senza un uomo. Oggi sono una donna attiva, ho ricevuto supporto economico, ho acquisito sicurezza. Sono molto felice di lavorare liberamente, cosa che prima non potevo fare.

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Scholarships: investire sul talento oltre le barriere economiche

A migliaia di chilometri da Mantova, nel Distretto di Bugesera in Ruanda, la Fondazione Marcegaglia sostiene da 12 anni giovani meritevoli che rischiano di veder interrotto il proprio percorso formativo per ragioni economiche. Studenti che hanno ottenuto voti alti agli esami di stato e l’ammissione all’università, ma che non possono accedere alle borse di studio governative perché provenienti da famiglie svantaggiate.

In dodici anni, il progetto “Scholarships” ha sostenuto 220 giovani, di cui il 63% donne, permettendo loro di coltivare ambizioni professionali in ambiti cruciali come infermieristica, ingegneria civile, information technology, entrepreneurial leadership. Nell’anno accademico 2024-2025, sono stati 36 gli studenti beneficiari, tra cui 22 ragazze. Per gli studenti di infermieristica, la borsa copre non solo le tasse universitarie, ma anche la formazione pratica presso strutture sanitarie e gli esami abilitanti.

Prima di ricevere questa borsa di studio, stavo attraversando un periodo molto difficile, spiega Christella, 24 anni, studentessa di Travel and Tourism Management. Era quasi impossibile coprire le spese universitarie. Ero costantemente in ansia per la possibilità di non riuscire a proseguire gli studi. Ciò che mi spaventava di più era l’idea di dover rinunciare ai miei sogni semplicemente a causa delle difficoltà economiche. Oggi Christella studia con determinazione e guarda al futuro con fiducia: Cose che un tempo sembravano impossibili, come frequentare l’università senza preoccuparmi delle tasse, ora sono diventate realtà.

Nice, 22 anni, studentessa di infermieristica, condivide la stessa esperienza: Il desiderio di proseguire i miei studi era forte, ma le difficoltà finanziarie lo rendevano quasi irraggiungibile. Per me ‘ricominciare’ significa darmi il permesso di sognare di nuovo e di costruire un futuro che un tempo temevo di non poter avere. Significa darmi una seconda possibilità.

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Atelier Bebrél: dal recupero dei tessuti al recupero delle vite

A Brescia, dal 2020, Atelier Bebrél dimostra che è possibile coniugare sostenibilità ambientale e inclusione sociale. Gestito da Fondazione Punto Missione, questo laboratorio di sartoria sociale offre opportunità di inserimento lavorativo a donne in condizioni di fragilità attraverso la produzione conto terzi, la riparazione di capi e la creazione di accessori da materiali di scarto. Parallelamente, organizza corsi di taglio e cucito aperti al pubblico, con agevolazioni per persone in situazione di svantaggio.

Nel 2025, grazie al contributo di 15.000 euro di Fondazione Marcegaglia, Atelier Bebrél ha fatto un passo avanti verso l’eccellenza tecnica e la sostenibilità con un percorso formativo dedicato all’upcycling avanzato. Il progetto inizia con la formazione di cinque operatrici e formatrici dell’Atelier – una stilista e quattro sarte – guidate da Mending For Good, realtà di riferimento nell’upcycling che collabora con brand affermati in Italia e Europa. L’80% di queste professioniste proviene da contesti di fragilità socioeconomica.

La seconda fase del progetto prevede che due delle operatrici formate guideranno percorsi strutturati per un totale di 15 donne in situazione di fragilità (disoccupate, under 35, vittime di violenza), trasmettendo competenze tecniche ma anche la consapevolezza che il riuso e la trasformazione – dei materiali come delle vite – sono sempre possibili.

A Brescia ho trovato una nuova stabilità. Lavorare di nuovo con ago e filo mi ha permesso di ricostruire la mia vita racconta Olga, arrivata da Kiev nel marzo 2022, dove gestiva una sartoria e, grazie ad Atelier Bebrél, ha potuto ricominciare e oggi coordina oggi la linea creativa e produttiva del laboratorio.

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Un investimento che genera cambiamento

Tre progetti, tre geografie, tre modalità di intervento. Ma un unico obiettivo: restituire alle donne la possibilità di essere artefici del proprio futuro.

I 40.000 euro della Campagna di Natale 2025 non sono solo un traguardo economico; sono la misura dell’impatto che possiamo generare insieme: ore di formazione e laboratori, borse di studio per giovani meritevoli, percorsi di apprendimento per donne che ricominciano. Ogni euro donato diventa un investimento in competenza, dignità, futuro.