Nel cuore del distretto industriale di Brescia Ovest, dove il progresso economico convive con profonde disuguaglianze, solo il 17,9% delle nuove assunzioni riguarda donne, nonostante un tasso occupazionale generale elevato.
Il fenomeno colpisce maggiormente le donne più vulnerabili: migranti, madri sole, giovani NEET, vittime di violenza e persone a bassa scolarizzazione.
In questo contesto Atelier Bebrél, progetto della Fondazione Punto Missione, si afferma come presidio di innovazione sociale e rigenerazione femminile. L’Atelier quindi è molto più di uno spazio produttivo: è un luogo di rinascita, di formazione, di lavoro e di speranza per tante donne che hanno vissuto esperienze difficili e fragilità profonde. Si propone come “incontro virtuoso tra creatività, formazione, inclusione” come recita la sua mission.
Con il sostegno di Fondazione Marcegaglia e con il contributo fondamentale di Fondo Robi, fondo istituito in memoria di Roberta che ha come obiettivo di sostenere progetti di empowerment e autonomia femminile, Atelier Bebrél ha dato vita a un percorso di formazione specialistica, produzione responsabile e inclusione socio-professionale.

Il progetto prevede una prima fase di coinvolgimento di cinque professioniste dell’Atelier – di cui una stilista e quattro sarte, molte delle quali con esperienze di fragilità – che parteciperanno a un workshop intensivo condotto da Mending for Good, società di consulenza che si occupa di fornire soluzioni di design circolare e partner del progetto come ente formatore. Il percorso di formazione si concluderà con l’attivazione di tirocini formativi retribuiti presso Atelier Bebrél, accompagnati da percorsi di mentoring individualizzato.
L’obiettivo è duplice: consolidare le competenze acquisite e offrire un ponte concreto verso l’inserimento lavorativo, la promozione dell’empowerment femminile, la generazione di valore sociale, ambientale ed economico attraverso un modello replicabile e scalabile.


Il percorso permetterà di trasferire competenze avanzate in materia di moda sostenibile, tecniche di upcycling e metodologie educative adattive.
Le professioniste formate condurranno a loro volta corsi sartoriali per altre 15 donne in situazione di vulnerabilità socioeconomica, condividendo in un circolo virtuoso le competenze tecniche e creative acquisite e direttamente spendibili nel settore tessile sostenibile, contribuendo così a un processo di autonomia e rigenerazione professionale.