Il fenomeno della violenza domestica si sta purtroppo diffondendo in molte città italiane e anche a Mantova sono numerosi i casi segnalati. E’ sempre più necessario saper intercettare queste donne vittime di violenza e poterle ascoltare e accogliere in modo adeguato. Superare questo trauma è possibile così come recuperare fiducia in se stesse e ricostruire una propria autonomia.
Il Centro Aiuto alla vita (CAV) di Mantova risponde al fenomeno della violenza di genere promuovendo uno sportello di ascolto e accoglienza per donne vittima di abbandono, maltrattamenti o violenza segnalate dai servizi sociali, dalla Provincia, dalla Questura o da altre associazioni operanti nel territorio. All’ascolto del bisogno, segue l’elaborazione di un progetto personale che può comprendere il sostegno e la tutela attraverso l’accoglienza negli alloggi del CAV o presso altre strutture.
All’interno dello sportello di ascolto lavorano oltre 30 volontarie che accolgono le donne che si rivolgono al Centro. Questo lavoro, molto impegnativo dal punto di vista umano e psicologico, aveva bisogno un supporto in termini di formazione che Fondazione Marcegaglia ha deciso di finanziare. A partire dal 2014 le volontarie partecipano a un percorso formativo che ha permesso loro di costruire un gruppo di lavoro efficace e di acquisire nuove tecniche e strumenti per la gestione del colloquio e del carico emotivo connesso. 20 di loro hanno ottenuto anche la qualifica di primo livello di Counsellor.
Il percorso continua annualmente con questi obiettivi: acquisire e potenziare le competenze di base del counselling, cioè ascolto efficace, comunicazione, gestione del colloquio, sviluppo dell’empatia e imparare a gestire le proprie emozioni e ad acquisire strategie e tecniche di empowerment, il tutto supportato da supervisione continua, individuale e di gruppo, sia in presenza che con simulazione di casi.
Ogni anno al CAV di Mantova vengono accolte e ascoltate circa 70 donne, prese in carico con servizi di sostegno psicologico, legale, mediazione interculturale e supporto ricreativo e scolastico per i bambini.
Dopo la fase di ascolto in molti casi è necessaria una fase di accoglienza in una struttura protetta e la definizione di un progetto di recupero dell’autonomia. Alcune donne quindi sono accolte nella casa rifugio costruita nel 2014 anche grazie al contributo della Fondazione. La permanenza in questa struttura, dotata di 10 alloggi protetti, è temporanea e per questo è necessario costruire con ciascuna donna un percorso personalizzato che le porti a ritrovare un’autonomia abitativa ed economica.
Per questo la Fondazione sostiene l’attivazione di doti-casa e doti-lavoro e una serie di attività correlate e fondamentali per le donne accolte: consulenze legali e psicologiche, l’asilo nido e il doposcuola per bambini dai 6 ai 10 anni. Negli anni sono stati potenziati anche il corso di alfabetizzazione per le donne straniere e il laboratorio di scrittura e di cucito.
Avere una casa dove stare per sé e i propri bambini è spesso una necessità delle donne vittima di violenza. In un primo momento però può essere difficile sostenere un affitto, quando non si ha ancora un lavoro e con figli a carico. Grazie alla tua donazione ci aiuti ad assicurare una casa alle beneficiarie del CAV che si avviano verso l’autonomia.