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Fatima

Fatima

Quando è nata mia figlia doveva essere un momento felice, e invece è iniziata la solitudine e la sofferenza. Amir, mio marito, aveva deciso che il nostro matrimonio era finito e mi ha cacciato via di casa.



Fatima ha 30 anni e viene dal Senegal e ci racconta con orgoglio degli anni di studio per diventare infermiera all’ospedale di Dakar. Non è stato facile per lei lasciare tutto e decidere di partire per l’Italia, ma Amir, suo marito, diceva che là avrebbero trovato un buon lavoro e i figli che sognavano sarebbero cresciuti più sereni. Fatima si fida di lui e della promessa che una volta in Italia avrebbe potuto studiare e lavorare.

All’arrivo in Italia però, le speranze di Fatima si trasformano in timori. Vanno ad abitare insieme alla mamma di Amir che si dimostra rigida e oppressiva: non le permette di uscire e di cercare un lavoro perché sostiene che il suo compito è quello di badare alla casa.

Fatima si sente in gabbia, ma porta pazienza fino a quando nasce sua figlia Marie, un dono dal cielo. Dovrebbe essere un momento felice, e invece inizia per lei un percorso di solitudine e sofferenza. Amir ha deciso che il loro matrimonio è finito, la tratta male e improvvisamente la caccia di casa. Fatima teme che, con le sue false denunce, le toglierà anche la bambina.

Fatima è spaventata e chiama l’unica amica che ha in Italia. Anna la convince a non arrendersi, la ospita e la fa entrare in contatto con i servizi sociali e con un avvocato. Per due mesi bussa a tutte le porte in cerca di aiuto, poi finalmente le dicono che c’è un posto alla Casa di Mamma Isa del Centro Aiuto alla Vita.

E’ proprio in questo luogo che ritorna in lei la luce della speranza. Al CAV infatti riceve vitto e un alloggio temporaneo, ma cosa ancora più importante viene accolta e ascoltata dalle volontarie, anche loro donne e madri, che la aiutano a ritrovare la serenità che aveva perso da tempo.

Mi sentivo in gabbia e spaventata, ma un’amica mi ha convinta a farmi aiutare e piano piano sono rinata.

Al CAV capiscono che Fatima è una donna forte e con grandi qualità, le danno fiducia e appena possibile le trovano un lavoretto. L’impegno e la forza di volontà la premiano e le viene affidato un lavoro meno saltuario e più qualificato in una grande azienda che ha sede in città.

Con l’aiuto delle volontarie del CAV e grazie al suo stipendio Fatima ha trovato anche un piccolo appartamento in affitto e sta riconquistando l’autonomia negata. Con un sorriso ci dice che è pronta per guardare avanti con fiducia e che finalmente non è più sola.