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Bianca

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E’ stata mia figlia, otto anni, a trascinarmi fuori di casa: “scappiamo mamma, basta!”. E così ci siamo ritrovate fuori al buio…



E’ stata mia figlia, otto anni, a trascinarmi fuori di casa: “scappiamo mamma, basta!”. E così ci siamo ritrovate fuori al buio… lui continuava ad urlare, questa volta mi aveva fatto male davvero, così siamo corse nella notte, in mezzo ai campi, fino a quando siamo arrivate ad un casolare dove ci siamo fermate.

Alle prime luci abbiamo ripreso a correre, la paura che ci trovasse era tanta, ma forse era così ubriaco che nemmeno s’è accorto che non c’eravamo più. Il CAV (Centro Aiuto alla Vita) ci ha accolto, mi sono subito sentita come sollevata, liberata. 

Nel giro di pochi giorni ho trovato un lavoro e mia figlia si è inserita senza problemi nella nuova scuola: qualcosa stava cambiando davvero. Poi mi hanno informata che mio marito si è rivolto ai Servizi, ha chiesto di essere curato e di seguire una terapia con uno psicologo, ha dimostrato pentimento sincero. 

Ho aspettato qualche mese prima di rivederlo e l’ho trovato davvero cambiato, incredibile ma vero! Ho cercato un appartamento in città dove mi sono trasferita con mia figlia e alla fine ho accettato che anche lui ritornasse a casa. Ma questa volta era nella MIA casa, e le regole le detto io.

(Tratto da “Quello che le donne raccontano – storie di donne, volenza e speranza raccolte dalle volontarie del CAV di Mantova”  Il Rio 2017)